О "Спруте 7".
PERELLI DIRIGERA' ' PIOVRA 7' LE RIPRESE DA GENNAIO
Repubblica — 23 maggio 1993 pagina 43 sezione: TELEVISIONE
SARA' Luigi Perelli il regista della ' Piovra 7' : le riprese inizieranno il prossimo gennaio e andrà in onda nel gennaio ' 95. A Giardini Naxos, dove si è svolta la 33ma edizione del ' Premio per la regia televisiva' , lo ha annunciato lo stesso Perelli, che ha diretto le ultime quattro serie del più popolare sceneggiato televisivo italiano, ed ha spiegato di essere tornato sulla decisione di abbandonare ' La piovra' "dopo la lettura del trattamento del nuovo ciclo che finalmente riporta lo sceneggiato sul terreno dell' impegno sociale, in sintonia con il movimento che sta cambiando il volto all' Italia". "' La Piovra 7' " ha detto il responsabile della fiction di RaiUno, Giancarlo Governi "costerà 16 miliardi e avrà tra i produttori esecutivi Sergio Silva. Contiamo sulla partecipazione della Rcs produzioni tv". Cambiano invece gli sceneggiatori, non saranno più Rulli e Petraglia ma Porporati e Sermoneta, già autori del film di Carlo Lizzani ' Stato d' emergenza' , con il giovane Contarello già collaboratore dei precedenti autori. "' La Piovra 7' , che avrà per sottotitolo ' Indagine sulla morte del commissario Cattani' " ha detto Perelli "sarà ambientata a Trapani, da dove aveva preso il via. Racconteremo una storia di impegno civile, di battaglie corali e non più di eroi solitari, senza più la necessità di evadere da quei temi scottanti della nostra realtà, una necessità dettata da costrizioni che comunque ci sono state nel nostro paese". Intanto la manifestazione di Giardini Naxos si è conclusa ieri con la consegna dei premi. Snobbata dal pubblico di lettori che assegna i ' Telegatti' della Fininvest, RaiTre si consola ampiamente con i ' Premi per la regia televisiva' assegnati da una giuria che comprende un centinaio fra critici e giornalisti. Nove trofei sui quindici sono il nutrito bottino della rete diretta da Angelo Guglielmi, con Gad Lerner a fare da dominatore grazie ai tre premi conquistati: "personaggio tv dell' anno" a lui personalmente, "programma dell' anno" e "miglior programma giornalistico" al suo ' Milano, Italia' . Premiati molti altri programmi di punta della stagione di RaiTre, a cominciare da ' Su la testa!' di Paolo Rossi come "rivelazione dell' anno" e dal ' Tg Zero' di Piero Chiambretti come "programma più innovativo". Spazio anche per ' Avanzi' (vincitore tra i varietà), per ' Babele' (tra le trasmissioni culturali), ' Diritto di replica' (tra i talk-show), ' Mi manda Lubrano' (per la tv di servizio). Gli altri riconoscimenti sono stati suddivisi fra RaiUno (cinque), RaiDue (uno) e Italia 1, unica presenza della Fininvest, che ha vinto due premi con ' Karaoke' tra le trasmissioni musicali (ex aequo con ' Notte rock' di RaiUno) e ' Mai dire gol' tra i programmi sportivi. Nella sezione dedicata ai film tv ha vinto ' La Piovra 6-L' ultimo segreto' di RaiUno, rete che si è aggiudicata il primo premio anche tra i serial, con ' Un commissario a Roma' , con ' Scommettiamo che?' tra i quiz e con ' L' albero azzurro' (coprodotto con RaiDue) nella categoria della tv per i più piccoli. Per curiosità i premi a ' Mai dire gol' e ' Un commissario a Roma' sono gli unici due in comune con i ' Telegatti' (fra i quali aveva dominato la Fininvest con 9 trofei su 14). La cerimonia di consegna dei riconoscimenti si è tenuta ieri sera nel corso del tradizionale galà condotto, come di consueto, da Daniele Piombi, organizzatore della manifestazione. La serata verrà trasmessa da RaiUno giovedì prossimo, 27 maggio, alle 20.40.
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luigiperelli, Воскресенье, 06 января 2008, 00:23:05
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О "Спруте 3"
CATTANI E' INTERNAZIONALE MA SENZA LASCIARE L' ITALIA
Repubblica — 21 novembre 1986 pagina 29 sezione: RADIO E TELEVISIONE
ROMA - La "Piovra 3", per ora. Ma neanche il tempo di abituarci all' idea e, alla conferenza stampa convocata ieri nei sontuosi saloni di Palazzo Brancaccio, dove le nuove avventure del commissario Cattani si stanno girando da settembre, Sergio Silva, responsabile per RaiUno - ma più che altro, ormai, eminenza grigia di tutti i più ambiziosi piani della Rai relativi alla produzione di fiction - già annuncia la successiva "Piovra 4". Andiamo troppo forte dicono lui e l' amministratore delegato della Sacis Giampaolo Cresci illustrando il successo delle precedenti storie in terre lontane come la Russia e la Cina e la garanzia che tali accoglienze - che si sono già tradotte in prevendite per l' avventura attualmente in fase di realizzazione - costituiscono per gli sviluppi futuri. Proprio in Russia, i protagonisti Michele Placido e Giuliana De Sio (che è la nuova partner, storia d' amore compresa, dopo le stragi degli episodi precedenti) sono stati invitati a partecipare a una popolare trasmissione televisiva. Allora. Dopo le riprese romane, si va a Milano, perchè parte della storia è ambientata lì; infatti stavolta i cattivi sono una famiglia di banchieri lombardi che hanno messo su un impero finanziario in modo non del tutto pulito; famiglia della quale fanno parte l' eroina De Sio, una bambina che nella sua vita si chiama Alice Di Giuseppe e avrà all' inizio un ruolo importante nel riportare alla vita Cattani, ridotto ormai alla distruzione morale dalle troppe tragedie attraversate, e di cui fa parte la signora Marie Lafort, come madre delle due citate. Si lavora fino a marzo per quattro puntate che andranno in onda in primavera. Nel cast anche: Alain Cuny, Francisco Rabal, di nuovo Franois Perier come turpe avvocato Terrasini, Remo Girone, Lino Capolicchio, Adalberto Maria Merli, Luigi De Filippo, Nicola Di Pinto. Scenografia di Elio Balletti ("Verdi" di Castellani), fotografia di Nino Celeste, musica di Morricone. La sceneggiatura non porta più la firma di Ennio De Concini, creatore di questo personaggio eroico ma umano e della serie, ma dei giovani Stefano Rulli e Sandro Petraglia (insieme: "Attentato al papa"; Petraglia da solo gli ultimi due film di Moretti), mentre De Concini si limita a comparire sotto la dicitura "una storia di". La regìa, dopo il passaggio da Damiano Damiani a Florestano Vancini, tocca stavolta a Luigi Perelli, professionista più specificamente televisivo. E siamo alle note più dolenti. Il ritiro di De Concini sembrerebbe avere a che fare con il ridimensionamento di quel processo di internazionalizzazione che era nei programmi e nello sviluppo narrativo della vicenda. Così come, per quanto puntualmente smentito, l' ulteriore passaggio di mano, non solo conferma che la serialità relega il regista in un ruolo tecnico e subordinato ad altri elementi, ma sembrerebbe anche confermare l' intenzione di volare un po' più basso. Del resto, a proposito della "internazionalizzazione" mancata, di cui immancabilmente si è parlato ieri, cioè del mancato trasferimento dell' azione (e delle riprese) in America - come inizialmente era stabilito - è difficile non sospettare che non c' entrino anche i conti e i costi. Ma interviene ancora Silva per dire che si è preferito non allontanarsi dalla matrice nazionale per non perdere autenticità, che le situazioni americane sono troppo sfruttate e quindi logore, che il respiro internazionale lo danno i personaggi anche restando qui, che la politica della rete privilegia la qualità sugli affari e che le scelte artistiche sono il suo obiettivo primario. E che cambiare regista ogni volta non vuol dire che la personalità del regista è irrilevante. Ma Perelli più modestamente ammette che il "fenomeno Piovra" è più forte di qualsiasi personalità chiamata a tenerlo in vita. Placido infine si interroga, perchè interrogato, sulla formula e sulle ragioni del successo (che naturalmente nessuno sa spiegare) del suo personaggio, a proposito del quale non manca di rilevare che un attore non può scegliere il lavoro; ma ecco che spunta uno slogan provvidenziale: il commissario Cattani sarebbe "l' ultimo uomo". - (p.d' a.)
CATTANI E' INTERNAZIONALE MA SENZA LASCIARE L' ITALIA
Repubblica — 21 novembre 1986 pagina 29 sezione: RADIO E TELEVISIONE
ROMA - La "Piovra 3", per ora. Ma neanche il tempo di abituarci all' idea e, alla conferenza stampa convocata ieri nei sontuosi saloni di Palazzo Brancaccio, dove le nuove avventure del commissario Cattani si stanno girando da settembre, Sergio Silva, responsabile per RaiUno - ma più che altro, ormai, eminenza grigia di tutti i più ambiziosi piani della Rai relativi alla produzione di fiction - già annuncia la successiva "Piovra 4". Andiamo troppo forte dicono lui e l' amministratore delegato della Sacis Giampaolo Cresci illustrando il successo delle precedenti storie in terre lontane come la Russia e la Cina e la garanzia che tali accoglienze - che si sono già tradotte in prevendite per l' avventura attualmente in fase di realizzazione - costituiscono per gli sviluppi futuri. Proprio in Russia, i protagonisti Michele Placido e Giuliana De Sio (che è la nuova partner, storia d' amore compresa, dopo le stragi degli episodi precedenti) sono stati invitati a partecipare a una popolare trasmissione televisiva. Allora. Dopo le riprese romane, si va a Milano, perchè parte della storia è ambientata lì; infatti stavolta i cattivi sono una famiglia di banchieri lombardi che hanno messo su un impero finanziario in modo non del tutto pulito; famiglia della quale fanno parte l' eroina De Sio, una bambina che nella sua vita si chiama Alice Di Giuseppe e avrà all' inizio un ruolo importante nel riportare alla vita Cattani, ridotto ormai alla distruzione morale dalle troppe tragedie attraversate, e di cui fa parte la signora Marie Lafort, come madre delle due citate. Si lavora fino a marzo per quattro puntate che andranno in onda in primavera. Nel cast anche: Alain Cuny, Francisco Rabal, di nuovo Franois Perier come turpe avvocato Terrasini, Remo Girone, Lino Capolicchio, Adalberto Maria Merli, Luigi De Filippo, Nicola Di Pinto. Scenografia di Elio Balletti ("Verdi" di Castellani), fotografia di Nino Celeste, musica di Morricone. La sceneggiatura non porta più la firma di Ennio De Concini, creatore di questo personaggio eroico ma umano e della serie, ma dei giovani Stefano Rulli e Sandro Petraglia (insieme: "Attentato al papa"; Petraglia da solo gli ultimi due film di Moretti), mentre De Concini si limita a comparire sotto la dicitura "una storia di". La regìa, dopo il passaggio da Damiano Damiani a Florestano Vancini, tocca stavolta a Luigi Perelli, professionista più specificamente televisivo. E siamo alle note più dolenti. Il ritiro di De Concini sembrerebbe avere a che fare con il ridimensionamento di quel processo di internazionalizzazione che era nei programmi e nello sviluppo narrativo della vicenda. Così come, per quanto puntualmente smentito, l' ulteriore passaggio di mano, non solo conferma che la serialità relega il regista in un ruolo tecnico e subordinato ad altri elementi, ma sembrerebbe anche confermare l' intenzione di volare un po' più basso. Del resto, a proposito della "internazionalizzazione" mancata, di cui immancabilmente si è parlato ieri, cioè del mancato trasferimento dell' azione (e delle riprese) in America - come inizialmente era stabilito - è difficile non sospettare che non c' entrino anche i conti e i costi. Ma interviene ancora Silva per dire che si è preferito non allontanarsi dalla matrice nazionale per non perdere autenticità, che le situazioni americane sono troppo sfruttate e quindi logore, che il respiro internazionale lo danno i personaggi anche restando qui, che la politica della rete privilegia la qualità sugli affari e che le scelte artistiche sono il suo obiettivo primario. E che cambiare regista ogni volta non vuol dire che la personalità del regista è irrilevante. Ma Perelli più modestamente ammette che il "fenomeno Piovra" è più forte di qualsiasi personalità chiamata a tenerlo in vita. Placido infine si interroga, perchè interrogato, sulla formula e sulle ragioni del successo (che naturalmente nessuno sa spiegare) del suo personaggio, a proposito del quale non manca di rilevare che un attore non può scegliere il lavoro; ma ecco che spunta uno slogan provvidenziale: il commissario Cattani sarebbe "l' ultimo uomo". - (p.d' a.)
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